Thursday, March 04, 2010



La trappola insidiosa del pensiero positivo

"La sofferenza è parte della nostra condizione anche se non vogliamo vedere mai il lato difficile, l'incertezza del futuro, la certezza della morte. Il tentativo della psicologia cognitiva di riprogrammare la persona mutando i suoi pensieri negativi in positivi è comprensibile ma impedisce di oltrepassare il buio, il tunnel". Invece, sostiene padre Manu, l'unica serenità reale è quella di chi conosce il dolore: "Sembra un paradosso ma, checché sostenga la spiritualità a buon mercato degli americani, il vero ottimista è colui che guarda la vita senza occhiali rosa, magari con un po' di pessimismo". Penso negativo perché son vivo.





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