Thursday, February 25, 2010



Caso Google: "Adesso si aprono
scenari imprevedibili"

Il problema è lo scenario prossimo venturo, osserva Ian Walden, docente di diritto dell'informazione e della comunicazione: «La sentenza è sbagliata e apre prospettive spaventose. Secondo l'Europa i provider come Google, che non sono editori, non possono essere responsabili dei contenuti a meno che non li conoscano».
...
I rischi
La libreria del suo studio, al secondo piano dell'ateneo, traborda di codici scritti e di altri in divenire: «La legge europea non è abbastanza chiara su cosa sia perseguibile ma il modo in cui questo è stato tradotto dai giudici italiani non è corretto, pensare di obbligare a monitorare tutti i contenuti di YouTube sarebbe come istituire il Grande Fratello». Qualcuno ha denunciato la sinizzazione del mercato telematico, il professor Walden ci pensa su, il parallelo è forzato ma rende l'idea: «In Cina come in Iran è lo Stato a controllare la Rete con le conseguenze che conosciamo. In questo caso no, ma può capitare che Google smetta di prendersi rischi e riduca i contenuti, che le compagnie legate a internet comincino ad aver paura di insediarsi in Italia, che altri paesi decidano di proteggere maggiormente i provider».

... e bravi i nostri catto-pechinesi nostrani ...
... dopo 65 anni la sentenza apre la strada al ritorno della censura ...
... "l' ordine e' credere, intercettare, monitorizzare e combattere i dissidenti" ...
... e se nel frattempo il mondo ci deride puntando il dito alla nostra cultura informatica ...
... non importa, perche' come nel film del colonnello buttiglione ...
... noi non ci arrendiamo mai, neppure di fronte all' evidenza ...
:)





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