Wednesday, November 18, 2009



E la sinistra già pensa di clonare la social card
28 Novembre, 2008
Domenico Malara
3 commenti

Poteva mai la sinistra spendere parole di apprezzamento per la social card del governo Berlusconi? Assolutamente no. Il primo a dire la sua, neanche a dirlo, è stato Guglielmo Epifani, leader riconosciuto di una sinistra che ha da tempo rinnegato il povero Uolter Veltroni. Il numero uno della Cgil parla del provvedimento governativo a favore delle fasce meno abbienti come di «uno strumento usato da Roosevelt negli anni Trenta, una cosa vecchia di 60 anni». Al coro si unisce anche Rosy Bindi che parla di «pannicello caldo» e il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, che addirittura paragona la social card alle tessere annonarie del fascismo.


... non c'e' nulla di male nelle social card ...
... cosa c'e' di male e' darne la gestione a banche ...
... che hanno dimostrato di essere pericolose per la societa' ...
... serve un sistema bancario al 100% pubblico ...
... non c'e' altra soluzione ...
... i governi sono il titanic ...
... le banche sono gli icebergs ...
... ed i politici sono la nebbia ...





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