Tuesday, September 08, 2009



LITE BOCCHINO-FELTRI - Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl, se la prende invece con Vittorio Feltri per le dure critiche rivolte proprio a Fini dalle pagine del "Giornale". «Se il direttore non rende un buon servizio alla famiglia dell'editore, se gli interessi di Berlusconi e di Feltri sono così divergenti - afferma Bocchino in un'intervista alla "Stampa" - forse sarebbe bene che Berlusconi rinunciasse a Feltri». Non si fa attendere la replica di quest'ultimo: «Ho letto il Bocchino della verità - dice Feltri a SkyTg24 - secondo cui Berlusconi mi dovrebbe licenziare: intanto Bocchino dovrebbe sapere che il presidente del Consiglio non mi può licenziare, al massimo può farlo l'editore. E comunque non sono affari che riguardano Bocchino ma una società che è sul mercato e non c'entra con la politica. Le parole di Italo Bocchino riflettono la sua mentalità fascista». Poco più tardi arriva la contro-replica di Bocchino: «Mi dispiace che Feltri se la prenda quando lo si critica molto più serenamente rispetto ai suoi attacchi. Chi mi conosce sa che la mia mentalità è diametralmente opposta a quella che il direttore del "Giornale" definisce "fascista" e che il mio profilo ha molti limiti ma non è imbarazzante. Io ho solo detto ciò che prevede la legge vigente e cioè che se la linea del direttore confligge con gli interessi della famiglia dell’editore, si può anche incrinare il rapporto fiduciario - rilancia Bocchino -. Non ho mai parlato di Berlusconi ma della famiglia dell’editore, non ho mai invocato licenziamenti ma soltanto fatto notare che Berlusconi potrebbe avere problemi dalla linea editoriale di Feltri».

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