Sunday, September 20, 2009



Eliminazione del bicameralismo perfetto; abolizione delle province; snellimento dell'iter legislativo; rafforzamento della democrazia parlamentare; riduzione del numero di tutti i componenti delle assemblee elette negli enti locali; dimezzamento del finanziamento pubblico ai partiti; accorpamento delle amministrazioni dei Comuni con meno di duemila abitanti; sospensione delle attività professionali di chi viene eletto alla Camera o al Senato: sono questi gli ingredienti delle riforme richiamati da Di Pietro anche in vista di un possibile confronto con gli alleati. L'ex pm si è comunque pronunciato a favore del mantenimento del bipolarismo.

«La costruzione di un grande centro sarebbe solo una tresca politica che noi non possiamo condividere perché ci battiamo per il bipolarismo», ha sottolineato Di Pietro. «Non amiamo - ha aggiunto - grandi centri, piccoli centri, o cerchi più o meno concentrici. Non correremo mai dietro a questo ritorno al passato. Non accetteremo che qualcuno scelga di stare da una parte o dall'altra secondo la convenienza delle poltrone. Tutto questo - ha concluso - sarebbe una mercificazione del voto, un fatto immorale anche se non perseguibile».

... bel piano, semplice, efficace, pulito ...
... aggiungendo derubricazione reati senza vittime ...
... privatizzazione del parastato non legato ad energia e risorse idriche ...
... riduzione del tasso di usura italiano ai limiti europei ...
... creazione dell' agenzia nazionale del controllo dell' immigrazione ...
... ed esproprio ai fini di nazionalizzazione della banca d'Italia ...
... probabilmente sarebbe ...
... il miglior piano politico della storia d' Italia ...






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