Monday, March 09, 2009



Buffett: crisis is an economic Pearl Harbor
The billionaire investor, Warren Buffett, has likened the battle with recession to the attack on the US naval base
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He also spoke of the mounting fears over Mr Obama’s muddled approach to the central issue in solving the economic crisis: what to do with the banks’ $2 trillion of toxic debt that is threatening the collapse of the financial sector.
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Some senior Republicans are now advocating that some of these huge institutions should be allowed to fail, with others urging Mr Obama to be far bolder by temporarily nationalising them.

non esattamente una "perl harbor", ma piu' realisticamente una "waterloo", wall street ha attaccato main street ed ha perso la battaglia per un piccolo problema logistico che non hanno calcolato, cioe' che le risorse sono "sempre" limitate, per certi "geni qualificati" che hanno paventato per tre decadi di essere "esperti di sicurezza nazionale" sembra un bel risultato, in considerazione del fatto che si sono solo "dimenticati" della "copertura finanziaria"

cause del problema:
1) le banche centrali "private" sono la prima causa della crisi, perche' non hanno "copertura", se si permette alle banche di creare valuta basata su "thin air", il risultato e' una copertura di riserve di "thin air"
2) il sistema elettorale americano dove i poteri pubblici sono in vendita al miglior offerente
sono la seconda causa della crisi, perche' i politici sono al soldo di wall street, anziche' della "nazione" americana
3) il disinvestimento nei mercati di consumo domestici per supportare lo sforzo di guerra, e le truffe finanziarie create da wall street per approfittare della situazione di carenza legislativa

soluzioni al problema:
1) la prima soluzione e' il "voto obbligatorio" per TUTTI i cittadini, ed il termine di due legislazioni per qualunque carica parlamentare e senatoriale, in modo da segnare la fine fine del processo di corruzione della politica
2) la seconda soluzione e' di offrire ai banchieri di scegliere, 100% nazionalizzazione o "nessun aiuto", i governi hanno sempre il potere di aspettare venti anni a rivendere gli assetti, per cui il problema degli assetti tossici non si pone, semmai si pone il problema di "asset management" e di reintroduzione di un "tasso di usura" "omnicomprensivo" (cioe' senza "penali" ed in cui le "spese" sono INCLUSE nel tasso di interesse), per evitare che le bolle speculative continuino ad occorrere
3) la terza soluzione e' il bypasse delle banche centrali e la stampa di "greenbacks" alle tesorerie, lasciando via libera alla svalutazione, e una modifica alla legislazione che permette l' uso di "greenbacks" solo in guerra o in depressione, e NON per finanziare bilanci correnti, cioe' su contabilita' separata, aperta e chiusa con decreto presidenziale, secondo norme di dettaglio da definire in via legislativa.
4) la quarta soluzione e' l' istituzione di "uffici di controllo imprese" dove contabili ed esperti governativi di carriera designati a termine con poteri di polizia giudiziaria e di revoca di licenze, ed estratti dalla spettativa delle forze armate e degli organi di carriera di giustizia, coordinati da giudici amministrativi della ragioneria dello stato, abbiano libero accesso in tutte le locazioni ed a tutti i documenti aziendali, ed analizzino giornalmente i libri contabili delle grandi imprese private riportando direttamente alla camera ed al senato situazioni critiche

cosi' come sono le cose oggi, e' piu' semplice per ogni "terrorista" comprarsi il governo e l'alta finanza, che non attaccarli, il processo e' stato inventato da wall street, ed ora chiunque, sia esso in america o nel resto del mondo, puo' usare lo stesso metodo, poiche' non esiste piu' limite, in quanto nessuno controlla i controllori

ora e' ovvio che le soluzioni esistono, il problema e' che wall street e washington non vogliono soluzioni che minano il potere di wall street, ergo la waterloo di wall street

suggerirei di trovare una soluzione in fretta, perche' altrimenti la "waterloo" potrebbe diventare l' "operazione barbarossa", che, considerando il numero ed i nomi dei banchieri di wall street correlati, (senza fare nomi che gia' tutti conoscono), sembrerebbe anche un nome appropriato alla situazione






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