Sunday, August 14, 2011


The Italian saga




Wall Street a picco, giù Milano (-2,35%) L'Europa brucia 197 miliardi di euro

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DISASTRO AMERICA LATINA - E il downgrade del debito Usa ha provocato sfracelli anche nelle principali borse dell'America Latina: il Bovespa di San Paolo crolla del 9,61%, il Merval di Buenos Aires del 9,76% e l'Ipsa di Santiago del Cile del 7,25%. Nei primi due casi un tonfo simile non accadeva dal 2009, mentre nel terzo è il peggiore dell'ultimo decennio.
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well, that was unexpected
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Sugli enti locali solo un primo passo
Le poltrone e i tagli Le scelte non fatte dalla classe politica

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Detto questo, facciamo un po' di conti. L'annuncio era stato: «Abolite tutte le Province sotto i 300 mila abitanti». Totale: 37. Poi è arrivata la precisazione: tranne quelle più grandi di tremila chilometri quadrati. Ed ecco sfilarsi Oristano e Sondrio e poi Olbia-Tempio Pausania e Matera e Siena e Grosseto e Nuoro e Belluno. E siamo già a 29.

Poi è entrato in campo, contro il governo berlusconiano, il berlusconiano governatore del Friuli-Venezia Giulia Renzo Tondo, ricordando che la competenza su queste faccende, a casa sua, non è di Roma e dunque le Province di Trieste e Gorizia non saranno abolite, ma semmai accorpate. Anzi, già che c'era ha precisato che lui non abolirà neppure i Comuni sotto i 1.000 abitanti: «Manterranno i municipi e i sindaci, ma verranno accorpati i servizi». E da 29 scendiamo a 27.

Mille chilometri più a sud, a quel punto è stata la volta dei siciliani che per bocca sia del leader democratico Antonello Cracolici sia dell'assessore lombardiano Gaetano Armao hanno precisato che l'isola è ancora più autonoma e dunque, semmai, le Province le aboliscono tutte loro, senza diktat romani. Per precisare meglio la cosa è intervenuto anche Gianfranco Micciché, che è sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ma scrive sul suo blog: «In questo governo siede tanta gente che non conosce il Paese. Esempio: l'accorpamento delle Province regionali di Enna e Caltanissetta è il risultato "matematico" del criterio adottato dal governo, ma è un risultato aberrante». E così, tolte Enna e Caltanissetta, caliamo a 25.

Potevano a quel punto tacere i sardi? Manco per idea. Ed ecco arrivare da Cagliari un'agenzia, chiaramente ispirata ai vertici regionali, che ricorda come «tutte le Province della Sardegna potrebbero sopravvivere alla soppressione» (e così i comuni sotto i 1.000 abitanti) perché «l'articolo 3 dello statuto speciale, testo di rango costituzionale mentre il decreto delineato dal Consiglio dei ministri avrà valore di legge ordinaria, attribuisce alla Regione potestà legislativa in materia di ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni, seppure "in armonia con la Costituzione"». E anche se il governatore Ugo Cappellacci ribadisce di avere lui pure l'intenzione di tagliare, sfiliamo per ora dalla lista anche quelle di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra. E da 37 siamo già scesi a 22. Un quinto del totale. A dispetto di quanto annunciato da Roberto Calderoli: «Aboliremo dal 25 al 35%. Ovviamente dopo il censimento previsto a ottobre».
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In questo momento in cui gli statali scoprono che dovranno aspettare due anni (due anni!) per avere la liquidazione, nulla è più controproducente per la casta politica che dare l'impressione di rifilare alla plebe zuccherini propagandistici. Due esempi? Lo sbandieramento di un taglio di «54 mila poltrone», che avverrebbe attraverso l'accorpamento (giusto) dei Comuni piccoli e piccolissimi. Che senso ha vantarsi di tagli simili? Non prendono un centesimo, nella stragrande maggioranza dei casi, i consiglieri di quei comuni. E spesso sono proprio loro, con gli assessori e i sindaci, i più generosi testimoni della politica sana e disinteressata.
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well, they can play around
but as happened in the campaign of Perot
the chief there will see his stocks dissolve
"faster" then the consent he may get
actually his companies may even do better if he quits the government at once
maybe he should negotiate a percentage with milan stock exchange, LOL
the german and french politicians may forgive him
but the stock market and the bankers won't
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don't agree on the commons issues
too many chiefs, too little Indians
"and" a huge cost of real estate and "friends of the friends" contracts
"underground economy" that invites hills of corruption and compromise
plus "useless" real estate with overpriced cost of maintenance
30 thousand seems to me a fair minimum
"but" actually 100 thousand "minimum" should be the thing to do
at the most, each village can have "one" "unpaid" "honorary mayor"
like the "honorary consul" movie



«Scelte deboli contro l'emergenza Stanno asserragliati nei Palazzi»

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Ultima chance per il governo, altrimenti si voti. La priorità è tagliare il debito.
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Adesso è il momento di uscire dall'emergenza. Di ricostruire questo Paese. Di smetterla con il vizio antico della classe politica di rimuovere i fatti, anche la memoria di come si è arrivati a questo punto drammatico, pur di rimanere in sella. Non abbiamo mai sentito pronunciare da un politico una sola frase di assunzione di responsabilità».
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Uno slogan: prima vendete la Rai, poi venite a chiedere soldi
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Per ridurre il debito cosa bisognerebbe fare?
«A parte cedere le municipalizzate e quello che resta delle aziende non strategiche, bisogna accelerare la vendita del patrimonio, soprattutto immobiliare, che oggi non è messo a reddito. Anche scelte impopolari ma eque. Un gigantesco piano di dismissioni. Caserme, tribunali. Le faccio un esempio: a Napoli il molo San Vincenzo, una delle darsene più belle del mondo, è abitato da pochi militari».

Ma chi comprerebbe il nostro patrimonio immobiliare?
«Penso a un'agenzia pubblico-privata che ne curi il collocamento. Gli investitori non mancherebbero. Siamo a un momento decisivo, all'ultima chiamata».

Con l'anticipo del pareggio la situazione dovrebbe rimettersi a posto?
«Magari. Non basta. Abbiamo bisogno di un'operazione verità sullo stato del Paese. Direi che c'è bisogno di una nuova ricostruzione. I provvedimenti non sono quelli di cui l'Italia aveva bisogno ed è la prova che l'esecutivo sta finendo la benzina. Quel che è peggio è che la situazione dei mercati non ci consente di rimettere tutto in discussione. I saldi vanno assicurati per evitare il disastro».

Una ritirata dello Stato?
«Un cambio di passo. Ridefinire il rapporto tra Stato e cittadini è un problema con cui si stanno confrontando tutti i grandi Paesi. Oggi abbiamo uno Stato debole ma pervasivo, dobbiamo trasformarlo in uno Stato fortissimo nel suo core business - welfare, sicurezza, giustizia, scuola, difesa - che deve uscire da tanti settori dove crea spese, inefficienze e corruzione. La Cassa depositi invece di investire miliardi in fondi che rilevano aziende e persino aereoporti privati e reti elettriche, dovrebbe vendere. Vendere. Vendere e casomai costruiamo qualche infrastruttura».

Ma per fare questo forse bisognerebbe tornare ai governi tecnici degli anni Novanta?
«Non c'è bisogno di salvatori della Patria. Nell'emergenza dobbiamo per forza sostenere il governo, che pure ha completamente deluso. Ma se il governo continuerà a dimostrarsi non all'altezza dell'emergenza, allora è necessario che la parola torni rapidamente ai cittadini con le elezioni. Alla fine di questa legislatura bisogna voltare pagina».

Lei parla di ricostruzione...
«Dico che ci son molte persone per bene che vogliono impegnarsi, è necessaria una ricostruzione anche etica. I bizantinismi non hanno più spazio. Persino nella finanza e nell'industria personaggi che sembravano inamovibili sono tramontati, assieme a rituali vecchi e tutti italiani. Nella politica non è ancora successo e il bilancio della Seconda repubblica appare già fallimentare».
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reasonable words
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my interpretation of the blue curve in the right quadrant
could possibly be a failure of euro oil plus prime materials
plus "huge" drop in employment and private defaults
"and" "exponential" costs of debt service
because of incapacity of doing things needed
but "not convenient" for voting clientele purpose
all the above possibly
in turn leading to a steep drop in industrialization
and a huge amount of bankruptcies

the other explanation could be "a secret plan"
similar to the betrayal of the Vatican in the second war
they may have already sold the country again to wall street
and the other various banksters colleagues
in exchange of their protection
and may have already a new "man of the providence" "in their pockets"
and plan an Argentinian style of "holy" economy

then if that is the case, anybody who can
should move business to the emirates or north America as fast as they can
before it may become "impossible"
guess the "rumors" the Vatican is flying to Australia when things will get bad
may be possibly close to some sort of possibility
I'm more likely to think they may go to Canada
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amun
:)





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